Come iscriversi alle categorie protette – Guida passo passo

Come iscriversi alle categorie protette: Guida passo per passo

 

Iscriversi alle categorie protette è un passo fondamentale per accedere a opportunità lavorative riservate e alle tutele previste dalla Legge 68/99. Ecco un tutorial completo per seguire la procedura correttamente.

1. Requisiti di base

Prima di iniziare, assicurati di soddisfare i seguenti requisiti:

  • Devi avere almeno 15 anni.
  • Non devi aver raggiunto l’età pensionabile.
  • Deve essere presente una disabilità certificata con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 46%.

2. Richiedi il certificato medico introduttivo

Il primo passaggio è ottenere il certificato medico introduttivo dal tuo medico di base. Questo documento è essenziale per avviare la procedura di riconoscimento dell’invalidità.

3. Presenta il certificato all’INPS

Con il certificato in mano, devi presentare una domanda all’INPS. L’INPS effettuerà una valutazione medica attraverso una commissione che stabilirà il grado di invalidità, necessario per l’iscrizione.

4. Attendi la certificazione dell’invalidità

La commissione dell’INPS esaminerà il tuo caso e ti rilascerà un certificato che attesta l’invalidità, se la disabilità è pari o superiore al 46%, potrai accedere agli elenchi delle categorie protette.

5. Iscrizione presso il Centro per l’Impiego

Una volta ottenuta la certificazione dall’INPS, puoi recarti presso il Centro per l’Impiego del tuo comune di domicilio. Qui dovrai presentare i seguenti documenti:

  • Certificato di invaliditàrilasciato dall’INPS.
  • Documento d’identità.
  • Codice fiscale.
  • Curriculum vitae

L’iscrizione agli elenchi è gratuita e consente di accedere a una graduatoria specifica, consultata dalle aziende che cercano di assumere persone appartenenti alle categorie protette.

6. Accedi alle opportunità di lavoro

Una volta iscritto agli elenchi, avrai accesso a offerte di lavoro dedicate alle categorie protette. Queste opportunità possono essere consultate tramite il Centro per l’Impiego o tramite portali specializzati come www.categorieprotetteallavoro.it

7. Aggiornamenti e diritti

Ricorda che l’iscrizione agli elenchi delle categorie protette non ha una scadenza, ma è importante che tu comunichi al Centro per l’Impiego eventuali cambiamenti nel tuo stato di salute o nella tua situazione lavorativa. L’iscrizione ti garantisce una serie di tutele specifiche sul posto di lavoro, tra cui agevolazioni come orari flessibili o adattamenti delle mansioni.

 

 

12 Commenti

  1. Daniela

    Ci si può iscrivere anche se si ha già un lavoro e si vuole cambiare ?

    Rispondi
    • Categorie Protette

      La ringrazio per la sua domanda. Nel momento in cui si cambia lavoro, è assolutamente possibile iscriversi alle categorie protette, seguendo alcuni passaggi. Prima di tutto, sarà necessario ottenere la certificazione di invalidità da parte dell’INPS, che attesti il grado. Successivamente, con la documentazione appropriata, ci si potrà iscrivere al Centro per l’Impiego di riferimento, richiedendo l’inserimento nelle liste delle categorie protette, ai sensi della legge 68/99.

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      • Nicla

        Ho una domanda, io voglio cambiare lavoro e entrare in un’azienda come categoria protetta. Dopo aver ricevuto il verbale per la legge 68/99 sono in automatico una categoria protetta? O devo fare altri passaggi?

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        • superuser

          Dopo aver ricevuto il verbale per la legge 68/99, non diventi automaticamente una “categoria protetta” inserita negli elenchi di collocamento mirato. Devi completare altri passaggi per formalizzare la tua iscrizione. Il passaggio successivo è recarti al Centro per l’Impiego della tua zona, dove puoi richiedere l’iscrizione agli elenchi delle categorie protette. Solo dopo questo passaggio potrai usufruire delle opportunità riservate alle categorie protette per trovare un nuovo lavoro, inclusi servizi di supporto per il collocamento.

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    • superuser

      Sì, è possibile iscriversi agli elenchi del Collocamento Mirato delle Categorie Protette anche se si ha già un lavoro e si desidera cambiare occupazione. In particolare, la normativa consente anche ai lavoratori occupati di iscriversi, a patto che il loro attuale impiego non sia già stato considerato come parte del collocamento mirato o che non siano già stati contati ai fini del rispetto della quota d’obbligo da parte del datore di lavoro.

      L’iscrizione agli elenchi delle categorie protette può quindi aiutarti nella ricerca di una nuova posizione lavorativa più in linea con le tue necessità, specialmente se desideri trovare un datore di lavoro che abbia una maggiore attenzione all’inclusione e alla gestione delle necessità specifiche legate alla tua condizione.

      Tieni presente che, al momento dell’iscrizione al Collocamento Mirato, il Centro per l’Impiego potrebbe chiederti informazioni sulla tua situazione lavorativa attuale, e che per accedere a determinate agevolazioni o percorsi di reinserimento è preferibile che la tua condizione lavorativa sia compatibile con gli scopi del collocamento mirato (ad esempio, in caso di licenziamento o difficoltà legate alla tua condizione).

      Ti consiglio comunque di recarti presso il Centro per l’Impiego di competenza per verificare i requisiti specifici e discutere della tua situazione particolare, in modo che possano darti informazioni precise e supportarti al meglio nel tuo percorso.

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  2. Andrea Palermo

    Buonasera,
    vorrei chiedere se per la iscrizione al Collocamento Mirato dei Centri Per I’ Impiego delle Categorie Protette mi necessita La Diagnosi Funzionale da effettuare presso la mia ASL di appartenenza?
    Gentilmente;

    Andrea Palermo

    Rispondi
    • superuser

      Buonasera Andrea,

      Per iscriversi al Collocamento Mirato presso i Centri per l’Impiego, è necessario presentare la Diagnosi Funzionale, che viene redatta dalla Commissione Medica dell’ASL di competenza. Questo documento valuta le tue capacità lavorative residue e fornisce indicazioni utili per il tuo inserimento professionale.

      La procedura prevede i seguenti passaggi:

      Richiesta di accertamento: Presenta domanda all’INPS per l’accertamento dell’invalidità civile, specificando che è finalizzata al collocamento mirato ai sensi della Legge 68/1999.

      Visita medica: Sarai convocato dalla Commissione Medica dell’ASL per una visita, durante la quale verrà valutata la tua condizione.

      Redazione della Diagnosi Funzionale: Se riconosciuto idoneo, la Commissione elaborerà la Diagnosi Funzionale, necessaria per l’iscrizione al Collocamento Mirato.

      È importante notare che, in alcune regioni, le procedure possono variare leggermente. Ad esempio, in Emilia-Romagna, è richiesto presentare la Diagnosi Funzionale al proprio Ufficio territoriale per l’iscrizione nell’elenco del collocamento mirato
      AGENZIA LAVORO EMILIA-ROMAGNA
      .

      Ti consiglio di contattare il tuo Centro per l’Impiego locale o l’ASL di appartenenza per ottenere informazioni dettagliate sulle procedure specifiche nella tua area.

      Rispondi
  3. Cibele

    Come viene decisa la % di invalidità o disabilità di una persona, in termini generali o specifici alla mansione che faceva e per cui si è diventata disabile (o acquisito condizioni che non la fanno rendere 100%)?

    Ad esempio, uno che è un informatico o un amministrativo/contabile, e quindi lavora con i computer tutto il giorno, se perde la visione o parte di essa ad un occhio avrà uno sforzo e possibilmente piÙ conseguenze di lavorare a leggere documenti o scrivere sul computer, però quella era la sua mansione a vita. Per questa mansione la persona è parzialmente disabile, ma soltanto questa, se era invece lavoratore di un’altra mansione meno dipendente della visione magari la % di disabilità che tocca alla sua pratica giornaliera sarebbe minore.

    Dato l’esempio per far capire il dubbio, come l’Inps fa questa valutazione di % di disabilitÀ, in termini relativi pure al CV del soggetto o in termini assoluti o globali, mandando quindi il soggeto ad abbandonare sua professione e diventare altro pure se meno glorioso e ladove dovrebbe iniziare su un basso livello la carriera.

    Grazie per l’articolo, è stato un aiuto per capire meglio la materia.

    Rispondi
    • superuser

      La percentuale di invalidità o disabilità di una persona viene determinata attraverso una valutazione medica complessa eseguita dall’INPS. In generale, la valutazione si basa su parametri standard fissati da tabelle che definiscono il grado di compromissione funzionale di una determinata condizione, senza considerare specificamente la professione che l’individuo svolgeva prima dell’invalidità. L’INPS esamina la condizione fisica o mentale in modo “assoluto”, piuttosto che relativo alla mansione lavorativa.

      Ad esempio, se una persona che lavora come contabile perde parte della vista, l’INPS valuta il grado di disabilità in termini generali, senza considerare direttamente l’impatto che la condizione potrebbe avere su un lavoro particolare. La valutazione riguarda l’effetto della disabilità sulla capacità di svolgere attività della vita quotidiana, non specificamente le capacità richieste dal lavoro precedente.

      Questa valutazione può determinare che il soggetto debba cambiare professione, se la precedente non è più praticabile con la disabilità acquisita. Tuttavia, esistono percorsi di collocamento mirato che possono aiutare a trovare una nuova occupazione compatibile con la condizione del lavoratore, magari con l’ausilio di corsi di riqualificazione professionale e adattamenti ragionevoli del posto di lavoro.

      Rispondi
      • gabriella

        Buongiorno, avrei una domanda : se io non volessi cambiare posto di lavoro ottenendo le categorie protette cosa succede?

        Rispondi
  4. gabriella

    Buongiorno, avrei una domanda : se io non volessi cambiare posto di lavoro ottenendo le categorie protette cosa succede?

    Rispondi
    • Categorie Protette al Lavoro

      Buongiorno,

      se non desidera cambiare lavoro, l’iscrizione alle categorie protette non comporta alcun obbligo di modifica della sua posizione lavorativa. Può scegliere se informare o meno il suo datore di lavoro, il che potrebbe essere utile per eventuali agevolazioni o per adempiere agli obblighi di legge dell’azienda.

      Rispondi

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